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Crowdfunding immobiliare: un nuovo tipo di investimento su piattaforme web – PX Group
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Crowdfunding immobiliare: un nuovo tipo di investimento su piattaforme web

By Febbraio 23, 2021 Marzo 1st, 2021 No Comments

Il crowdfunding immobiliare (o real estate crowdfunding) è una modalità innovativa di investimento sul mattone che nasce una decina d’anni fa negli USA e da qualche tempo sta prendendo piede anche in Italia, in costante crescita e con prospettive molto interessanti per l’immediato futuro. Si tratta di una raccolta fondi eminentemente proposta online e mirata all’acquisto di un immobile residenziale o commerciale, oppure alla sua ristrutturazione per una successiva vendita o messa a reddito nonché alla realizzazione di infrastrutture o progetti greenfield, ovvero riguardanti terreni edificabili di interesse. 

Mentre il tradizionale investimento immobiliare richiede una disponibilità di capitale più o meno sostanziosa, il crowfunding immobiliare permette al piccolo risparmiatore la partecipazione anche con somme basse di denaro e in più facilita la diversificazione. Inoltre, anche se la gestione dell’operazione è affidata al promotore del progetto, chi decide di partecipare mantiene sia il controllo sull’investimento e sul suo stato di avanzamento, sia il contatto con il promotore. Dall’altro lato il crowfunding è un’utile soluzione anche per le PMI che operano nel settore immobiliare, poiché non solo consente il reperimento di capitali in tempi rapidi ma è anche complementare al credito bancario, al quale favorisce l’accesso. 

Le più diffuse piattaforme di real estate crowdfunding sono di due tipi, differenti per il modello di business: le piattaforme lending e le piattaforme equity. Con il modello lending, che è il più diffuso in Europa, l’investitore presta denaro alla società promotrice del progetto, denaro che gli verrà restituito con interessi fissi o indicizzati. Con il modello equity, invece, l’investitore sottoscrive titoli di proprietà del capitale della società che promuove il progetto, ovvero ne diventa socio, d’altra parte con abbattimento di tutti i costi di gestione tipici di un fondo di investimento tradizionale. Inoltre in alcune di queste piattaforme vengono creati dei listini di scambio secondario tra investitori, al fine di facilitare la liquidità.

Secondo la sezione dedicata all’immobiliare nel quinto Report italiano sul Crowdinvesting realizzato dall’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano (scaricabile dal sito dell’Osservatorio), al 30 giugno 2020 in Italia si registrano una dozzina di piattaforme attive nel settore, raddoppiate rispetto all’anno precedente, con una raccolta fondi dichiarata pari a 48,7 milioni di euro (+185% sul periodo precedente) e precisamente 29,2 milioni dedicati ai progetti di lending e 19,5 milioni a quelli di equity.

Le piattaforme italiane specificamente dedicate al lending immobiliare sono Bridge Asset, Crowdestate, Housers, Italy Crowd, Recrowd, Re-Lender, Rendimento Etico, Trusters, mentre quelle dedicate all’equity sono Build Around, Concrete Investing, House4Crowd e Walliance (per una descrizione puntale di queste piattaforme si rimanda al Report sopracitato). Oltre a queste, anche alcune piattaforme generaliste di crowdinvesting propongono operazioni immobiliari, tra cui Backtowork24, Crowdfundme, Mamacrowd e Opstart.

Da rimarcare, tuttavia, che il crowdfunding immobiliare non è esente da rischi per l’investitore, dal momento che non esistono specifiche garanzie sulle operazioni. È dunque fondamentale vagliare con molta attenzione il progetto su cui scommettere e l’area su cui insiste, conoscere chi ne è lo sviluppatore e come agisce sul mercato, capire cioè chi sono le società o i soggetti coinvolti e, meglio ancora, accedere a valutazioni indipendenti di terzi sull’operazione su cui si intende investire.

Giovanni Perani


Govanni Perani

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